La gita al LAGO d’ORTA

navigazione sul lago con visita al borgo di Orta e isola di S. Giulio

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Gita al lago d’ Orta – 13 ottobre 2022 (diario di viaggio)

Partiamo per il lago d’Orta in cinquantadue. Arrivati a Pella, il piccolo lago, circondato dal verde, ci si presenta in tutto il suo fascino, in una giornata non particolarmente luminosa, ma ideale per muoversi a piedi. Il trasferimento in battello ci permette di ammirare da vicino l’isola di San Giulio e il bellissimo borgo medioevale di Orta, uno dei borghi più belli d’Italia.

Lungo le stradine acciottolate del paese si affacciano palazzi signorili, eleganti portici, botteghe artigiane e piccoli locali caratteristici. Da piazza Motta, con il bel Palazzo della Comunità o Broletto, risalente al 1582, accompagnati da Roberto Gatti, che oggi ci farà da guida turistica, ci si avvia lungo l’ampia strada pavimentata a sassi, alla cui sommità si trova la parrocchiale di Santa Maria Assunta, in posizione dominante di fronte al lago. La salita è piuttosto ripida e alcuni “turisti” sembrano già decisi a non intraprendere la via che porta al Sacro Monte. Quasi tutto il gruppo, però, si ritrova sulla sommità del colle, dal quale si gode una bellissima vista sulla piccola caratteristica isola di San Giulio e su buona parte del lago.

Si inizia la visita delle venti cappelle dedicate alla vita di San Francesco, realizzate tra la fine del 1500 e il 1700, lungo un percorso all’ombra di grandi alberi secolari. Alcune, restaurate di recente, si presentano in tutta la loro ricchezza di personaggi in terracotta a grandezza reale e affreschi dai colori luminosi. Il Sacro Monte di Orta è uno dei sette Sacri Monti piemontesi, Patrimonio Unesco.

Quando ci inoltriamo per le piccole vie di Orta ci sentiamo immersi in un’atmosfera d’altri tempi, tra l’incanto dei bei palazzi, le pittoresche botteghe, i locali lunghi e stretti, il palazzo Comunale con un bel giardino affacciato sull’acqua …

Il battello ci porta poi sull’isola di San Giulio per il pranzo. Non è esattamente il ristorante di Canavacciuolo, a Villa Crespi, ma si mangia bene, su una terrazza in riva al lago, di fronte a Orta, e questo ha un giusto valore…

L’isola, un vero paradiso di pace, è percorsa da un’unica stradina, la Via del Silenzio e della Meditazione, intorno al monastero femminile, oggi abitato dalle suore di clausura. La Basilica romanica di San Giulio, edificata sui resti di una struttura del IX secolo, si affaccia direttamente sulle acque del lago. Nella cripta sono conservate le spoglie di San Giulio, al quale l’isola è dedicata. La leggenda racconta che un tempo l’isola fosse uno scoglio abitato da serpenti e da un terribile drago. San Giulio vi approdò portato sulle acque dal suo mantello e guidato dal suo bastone. Scacciati i serpenti e sconfitto il drago, trasformò l’isola nel centro di evangelizzazione di tutta la regione. Nella sacrestia è custodita una vertebra di “drago”, la prova materiale che la leggenda potrebbe avere qualche fondamento. Durante le celebrazioni della festa di San Giulio (31 ottobre) le monache di clausura distribuiscono il Pane di San Giulio, un dolce a base di farina, uova, zucchero, frutta secca e marsala. San Giulio è il protettore degli edili, perché durante il suo operato sembra abbia fatto costruire molte chiese, addirittura cento.

Prima di riportarci a Pella, il battello costeggia la sponda sud del lago e vediamo una serie di belle ville immerse nella folta vegetazione che ricopre le colline attorno al lago. Sopra l’abitato di Pella, in posizione dominante, spicca il Santuario della Madonna del Sasso.

Dopo una breve passeggiata nel paese e una pausa rilassante per godere ancora della vista su Orta e sull’isola di San Giulio, riprendiamo la via del ritorno.

Presso il Centro Pensionati di Timoline ci aspetta una graditissima sorpresa: grazie alle signore che collaborano nella gestione del centro, abbiamo trovato le tavole imbandite con cibo in abbondanza, per una deliziosa cena in compagnia. Il modo migliore per concludere la bella giornata trascorsa insieme.